lunedì 22 febbraio 2010

Oggi ce l'ho con te, parte I: Mc Donald's who?

Feb 22nd, 2010
Anaheim, California
Giorno nr. 114

Attenzione Gentile Lettore
La direzione (io), ti invita alla cautela, le battute contenute dalla seconda parte dell intervento sono a sfondo politico e potrebbero offenderti nell'animo umano e causarti la voglia di ricontare le schede elettorali, inneggiare allo sciopero fiscale, rispolverare la bambolina wodoo di zio Silvio, assassinare preti, bruciare chiese o manifestare contro il mondo sventolando bandiere rosse.

Orbene (quanti blogger iniziano il loro intervento con “orbene” ?), una cosa che mi ero dimenticato di citare ,per rafforzare la tesi nell’intervento precedente, incentrato sulla difficolta’ di cambiare la natura di se stessi nonostante il cambiamento culturale che ci(mi) circonda, e’ il fatto che io sottoscritto stia tentando pian piano di assorbire la filosofia del “think positive” Americano, piu comunemente da voi nota come “ottimismo”.
Lo stesso che, per fare due esempi stupidissimi, li fa far battute sghignazzando in una riunione il cui argomento e’ il calo di vendite del 50%, o li (ti, o ci) fa rispondere “great” ad ogni “how are you” (cioe ogni 5 minuti). E il problema e’ che ci credono veramente, che tutto va sempre great.
Ahime, miei cari lettori, vi guiro che ci sto provando, con immane sforzo e bagni di sudore notturni, ad essere sempre cosi postivo come i miei amici yankee. Talvolta si inziano a vedere persino i frutti. Ma rimango sempre colui che, quando gli viene detto “domani inziamo alle 8, anziche 8 e 30”, tira un bel porcone nel suo dialetto, anziche allargare il suo migliore dei sorrisoni, come ogni americo farebbe. Il cosidetto “sorrisone di circostanza”, che detto in confidenza fra me e voi, ti puo far fare anche molta strada. Che poi chi minchia sono gli americani? L’illuminazione mi giunse finche fissavo il vuoto un giorno guardando zio Russ, detto “il bufalo”, addentare un cheeseburger. Gli americani non esistono. Gli americani sono semplicemente europei, sudamericani, asiatici e africani che si divertono a giocare col mondo, e ogni tanto lasciano giocare anche noi (come mi disse un altro immigrato incontrato qualche mese fa).
Bene, ora, come quell’imbelle di zia Francesca disse a meta’ quinta liceo “qui finisce il programma di quarta ora iniziamo quello di quinta”, chiudiamo la parentesi e ripartiamo dal titolo di questo post.
Avete presente McDonald’s? Quello che fra un po nel vostro paese troverete ogni due passi? E credete che sia il simbolo dell’industria alimentare Americana? Non esiste (neanche lui?? Direte voi). Beh, ecco, diciamo che negli Usa ci sono almeno 10/15 marche di fast food molto piu importanti, e di McDonald’s ne trovate forse uno ogni dieci miglia (e con un cartello che dice “fra un po ci trasferiamo a Verona, dove almeno ci cagano). Con una clientela all interno dal quoziente intellettivo medio di Mike Tyson al quinto shot di Patron. Molto meglio “In&out”, per dirne una a caso. I migliori hamburger di tutti gli Usa, senza dubbio. Ed e’ esattamente dove andiamo io e il Panzieri a cenare prima di lanciarci nella nostra caccia grossa nei locali hollywoodiani. Si lo so, vi ho delusi, pensavate fosse McDonald’s a dominare il mondo. Anche io sono rimasto un po deluso quando dopo mesi in Usa ho scoperto pian piano che non e’ Barack Obama a tirare i fili, ma i signori che stanno a premere I bottoni la dentro, nella grande stanza buia. Ed ogni bottone premuto mette in moto un tizio, che nel frattempo aspettava sornione all’ombra di una palma, guardando un tramonto del Pacifico, estraniandosi in quanto nessuno puo dubitare di lui, vestito a festa, nascondendo il sorriso sotto i baffi.
Che poi di sto Barack, che ha i due nomi che coincidono con quelli dei terroristi piu rompicoglioni degli ultimi anni, ci sia da fidarsi? Sicuramente nessun americano ha protestato quando e' stato eletto, dato che qui vi posso assicurare che "ops, e' arrivato l'uomo nero" non va piu tanto di moda come invece forse 40 anni fa, prima che un tizio fece un discorso da un balcone e sveglio' le sopite coscienze.
Gli hanno dato il nobel per la pace, a zio Barack, nevvero? Ad uno che ha mandato 20000 nuove truppe in Afghanistan. Se ne mandava qualcuna in piu, cosa gli davano? Il telegatto o l’ambrogino d’oro? Non che mi dispiaccia se ne manda ancora eh. Non sono certo conosciuto come un pacifista da piazza.
Avessero fatto la stessa cosa in Italia a zio Silvio si sarebbe scatenata come al solito l’ondata della gente brava, e degli uomini di molta fede (cit.), che poi coincidono con gli stessi che sfasciano vetrine al G8 e si fumano il cannoncino di nascosto seduti in poltrona puntando il dito contro chi invece le serata preferisce passarle con le escort, e nella vita ha comunque dimostrato un qualcosuccia di piu.
Poi tra le soluzioni proposte ci sarebbe Beppe Grillo, uno che va accusando chi ha una condanna per reato sulle spalle proprio come lui! (questa non la sa nessuno quasi, controllate sul web). L’ipocrisia fatta blog.
Yes we can che abbaia non morde.
Sempre vostro,

P.M

martedì 16 febbraio 2010

Pietro Mirandola, 4 mesi dopo. La rana e lo scorpione

Feb 16th, 2010
Anaheim, California del Sud
Giorno nr. 108

Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!" "E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!" La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. "Perché sono uno scorpione..." rispose lui "E' la mia natura"


No non ho ucciso nessuno, nonostante tenti involontariamente di mandarmi all'altro mondo ogni giorno, come si puo leggere nella ventina di interventi precedenti.
Siamo (ogni tanto risveglio il Lapo Elkann che ce in me dandomi del noi), negli Usa da 4 mesi ormai, 108 giorni piu gli 11 delle vacanze di natale. 35% della missione compiuta.
Orsu dunque, credete sia cambiato di una virgola?
Si (toh, vi ho sorpreso ancora una volta, sporchi italiani). Ma non nel complesso. Sono ancora io, quello che scriveva "mancanza di stimoli" in quinta liceo per giustificare un assenza prendendosi un ora di predica che gli entrava in un orecchio e gli usciva dall'altro (io non dimentico mai, un giorno verrò a trovarti, 'nfame).
108 giorni non sono ancora sufficienti a cambiare la natura di un personaggio, seppur naif come il sottoscritto....non crediate vada in giro sbragato masticando una chewingum come la maggior parte dei Messicani che tentano di copiare lo stile americano, non riuscendoci. E come sempre, ogni sguardo sbagliato fomenta l'ira. Continua la saga dell'"odioèsoloodioodioèquellocheprovo". Anche se a dirvi la verità mi accorgo che nelle paranoiche domeniche sere post sbornia hollywoodiana al supermercato ci vado in pantaloni adidas e felpa dei Bulls, vero stile yankee.
Non crediate mi sia gia abituato a rispondere ad ogni "come va"? che gli americani ti chiedono ogni volta gli incroci per i corridoi in ufficio, nonostante te l'abbiano gia chiesto 5 minuti prima. Ogni tanto rispondo ancora "esattamente come 5 minuti fa". E loro, non essendo abituati a nessun italiano cafone e quindi non essendo abituati a nessuna risposta del genere, ogni volta rimangono attoniti. E ogni volta cala il silenzio per 5 secondi dopo la mia risposta. Diavolo d'un Mirandola.
Anche se la maggior parte delle volte rispondo seriamente, e come ogni americano ho la mia risposta "personalizzata", che però non vi dico perche sennò me la copiate. Per cambiare le abitudini assorbite da te stesso dal posto e dall'ambiente che ci ha circondato per quasi 20 anni, ci vogliono un po piu di 108 giorni.
Beh, per quanto riguarda il cibo di problemi non ce ne sono piu, ormai il mio stomaco vive per forza d'inerzia, ma il cheesburger, 2 sandwiches e patatine fritte per un totale di un miliardo di calorie ad ogni pranzo non me li leva mai nessuno. Ogni sera sento l'irrefrenabile bisogno di cucinarmi una sana pasta e insalatina per evitarmi la morte per collasso prima del previsto. Se non continuassi a fare sport ogni sera probabilmente avrei gia il fisico per darmi al sumo.
Anche zio Francesco, altrimenti detto "the white nigga", altrimenti detto "l'uomo che sussurrava alle zoccole, piu che ai cavalli", altrimenti detto "il principe della Pescara per bene", nonostante sia in Merica dall'anno 0 e parli l'inglese, anche quando non è sobrio, meglio di Belinelli e Joakim Noah al terzo spino, da ancora dello zingaro ad ogni personaggio di deprecabile aspetto, non proprio un abitudine americana. Ah, stavolta dopo la lunga sabato notte sono finito a dormire sul suo divano, dopo una notte fatta di Tequila e peruviane bugiarde. E maledetto taxista ingrato che rifiuta i resti della vodka che noi gentilmente gli doniamo.
Sono ancora il solito idiota che ci ha messo 4 mesi a capire come aprire una scatola di fagioli sigillata, tuttavia, in questi 108 giorni, oltre ad essere sulla strada buona per imparare un mestiere (nonostante la lingua non mia), ho fatto del mio inglese un armonica cantilena che mi esce da tutti i pori, la mie qualità dietro ai fornelli e con l'aspirapolvere in mano sono notevoli, mi muovo a tutte le latitudini come se fosse sempre casa mia, navigando per le autostrade californiane a 5 corsie come fossi in vasca da bagno...ecco, potrei evitare di dimenticarmi di pagare un sacco di bollette e accumulare multe-ritardo. E passare notti a fissarle dondolandomi come uno spastico sulla tavoletta del cesso chiedendomi perche la rosa rossa si chiama rosa nonostante sia piu rossa che rosa, e dov'era il libero arbitrio quando mi hanno battezzato.
Morale della favola, ho imparato a cavarmela da sola vivendo e lavorando in un paese e in un mondo non mio. Merda, forse sono davvero cambiato. Non ci sono scorpioni che tengano. Questo era lo scopo di questa missione americana, e lo sto raggiungendo step by step. E pensare che certa gente quando ancora ebbro dai positivi esami ho annunciato, a reti unificate, che sarei partito un anno per gli Usa, ha chiesto "perche?". Maledetta mentalità provinciale.
Chi ha capito è partito.
Il resto fa il tifo.

lunedì 8 febbraio 2010

Nella vasca dei Piranha sono il primo che si bagna

Feb 8th, 2010
Anaheim, Califfa
Giorno nr.100

I miei primi 100 giorni in Usa. Bravo Pietro, brutto stronzo, sei ancora vivo. L'avreste immaginato? Io si.
Se state pensando "ecco adesso parte a raccontarci come ha rischiato la morte 'sto giro", la risposta è si. Avete pensato bene. Ormai inizio a leggervi nella mente. State attenti, il prossimo passo sarà il vostro numero di conto corrente.
Iniziamo dalla questione glispazzolinidelvetrodellamacchinaservonoancheinCaliffa: bel tempo finora in California, mai dovuto mettermi qualcosa di piu pensate di un maglione (e Dicembre e Gennaio sono gia passati), una decina di giorni di pioggia all'anno...circa due settimane fa mi si sono rotti gli spazzolini della macchina. Beh, tanto piove solo qualche volta in inverno, e ormai siamo in Febbraio, fra un po non pioverà proprio piu, cazzo gli aggiusto a fare?
Anche stavolta me la gufai. Giorno dopo, classica "storm" dall'Oceano Pacifico. Alle 7 della mattina con i meccanici chiusi come ci arrivate in ufficio con una tempesta 14° grado scala Richter e gli spazzolini che non vanno? Lo zio Pietro ha sempre la soluzione: giu il finestrino, testa fuori per veder di non fare incidenti mortali. Se avete visto un coglione arrivato in ufficio tutto bello asciutto eccetto la testa completamente bagnata fradicia, ero io. Idolo.
Anyway, la parte piu divertente degli ultimi tempi è stata la seratona hollywoodiana di venerdi con zio Francesco, altrimenti detto "The white nigga" (un incredibile personaggio che lavora nel mondo del cinema, nato in Abruzzo e cresciuto nel mondo), il quale è riuscito grazie ad un magheggio non rivelabile a farmi entrare in un locale vietato agli under 21 grazie ad un falso ID a nome di Sergei Nazarenko (che esiste sul serio, un tale che era fuori con noi quella sera)...tralasciando tutto quello che dalle 10PM alle 4AM è successo xD, poi la serata è proceduta con un hamburger alle 3 della notte in un fast food (ma abbiamo pagato?), tentando inutilmente di abbordare una tizia dalla razza deprecabile (bello far fermentare un hamburger nel vostro stomaco pieno di vodka, non provateci mai)...poi alle 4 circa, mentre zio Francesco ha preso un taxi sull'Hollywood Boulevard, o almeno ci si è buttato dentro, io avevo bevuto qualche bicchierino di troppo per tornare ad Anaheim, ma anche solo per ricordarmi dov'era la mia macchina...cosi ho vagato sotto la pioggia (vi giuro che non piove quasi mai però xD) per quasi un ora, mentre la hollywood notturna si svuotava....trovando 4 motel di fila gia chiusi. Semi-Panico. 4 della notte. Ad hollywood. Ubriaco marcio. Bagnato fradicio. Senza un posto per la notte.
Nessun problema, mi sono buttato dentro nel primo hotel che ho visto a caso (stile De Large in Arancia Meccanica...guardare film epici per una volta, lasciate stare quella merda bimbominchiosa di Moccia), ho prenotato una camera nonostante la security mi abbia chiesto "è uno dei migliori hotel di hollywood, abbiamo prezzi che nella bassa veronese non trovi, sei sicuro ne valga la pena per una notte?"....ora immaginatevi uno che lavora in un lussuoso hotel di uno dei piu bei posti del mondo che si vede arrivare a notte fonda un ubriacone italiana bagnato fradicio...gli da una camera? Se si chiama Pietro Mirandola, si.
Mi sono gentilmente fatto accompagnare al terzo piano perche non trovavo neanche l'ascensore XD, mi sono fatto portare un asciugatore per asciugare camicia e giacchettina, ho dormito un paio d'ore fino alle 9, e quando mi sono svegliato ed ero sobrio ho notato che effettivamente ero in un cazzo di lussuosissimo hotel. Mannaggia a me. E alla mia imprecazione quando ho visto il conto. Beh, un altra serata divertente comunque.
Per il resto si lavora, momento un po strano perche sto passando dal reparto marketing al servizio post vendita. Continua il tentativo di affrontare ogni problema che si affronta impersonificando lo spirito Dionisiaco Nietzschiano...come mi diceva sempre zio Todd per farmi coraggio prima di venire licenziato per taglio dei costi "there are no problems, just solutions". Non esistono problemi, solo soluzioni. Pieno stile positivo americano.
Zio Todd. Un pelino arrogante però era, un po troppa aria da inarrivabile. D'Altronde, cosa pretendete da uno che abita a Beverly. A me zio Todd non è mai piaciuto piu di tanto. E io probabilmente non sono mai piaciuto a lui. O forse piu semplicemente ognuno vedeva riflesso nell'altro i propri difetti.
Ad ogni modo, il prossimo intervento è previsto meno narrante delle mie peripezie e piu riflessivo, stile ultimo mese.
Concludo affermando che il mio livello di furbizia si è fatto notare anche prima quando mi sono pulito la bocca sporca di salsa con la ricevuta dell'affitto. Bene cosi.
Sempre vostro,

P.M