giovedì 28 gennaio 2010

E il silenzio della notte mi venne in aiuto: quel ronzio che manca

Jan 29th, 2010
Anaheim, California
Giorno nr. 88

Inizio dalla fine. E soprattutto, da me stesso. Si è tornato al piano iniziale, il quale prevede trasferimento in Georgia a maggio, nei pressi di Atlanta, con un piccolo particolare: non starò mai fermo nello stesso posto per piu di una settimana ma continuero a viaggiare tra Florida, South Carolina, Louisiana, New York e non mi ricordo dove altro. Sempre con la valigia in mano, sempre muovendomi tramite la mia Nissan Altima per le desolate lande del Sud Est, e spostandomi di motel in motel. Bene, ma non benissimo. Probabilmente la prima volta che mi ritroverò perso senza benzina in qualche fottuta cittadina nel semi-deserto dell'Alabama inizierò a nominare il mio nome invano e a maledire il giorno in cui leccando il ghiacciolo alla menta (vedi intervento precedente), decisi di intraprendere la strada piu complicata. E i miei, dopo 10 secondi di silenzio imbarazzante, annuirono con quel sorriso sornione, come il sottoscritto. Ma non importa, bisogna intanto capire se a maggio ci arrivo integro, e dopo aver dato un occhiata ieri al mio training plan e aver realizzato, con conseguente calo di pressione e mancamento, che questi sono stati i 3 mesi piu semplici, non ne sono neanche tanto sicuro. E da allora, ogni notte è un bagno di sudore.
Se al solo pensiero avete gia iniziato a ravanarvi il serpente la sotto, potete pure smettere, tanto non mollerò per nessun motivo, per non avere l'incombenza di dover aggiornare i capitoli "promesse e scommesse" con "non mantenute e perse". Non accadrà.
Ma torniamo a noi. Ieri notte stavo disteso nel mio letto, contemplando il silenzio assordante delle notti californiane (pale di elicotteri della polizia nel cielo, vedi intervento 21 novembre), fissando il soffitto ad occhi aperti come uno spastico. Quando finalmente capii. Perche c'era qualcosa che non quadrava. Il ronzio mancante. Non ci sono motorini, in America. Che sia benedetta. Con il loro caratteristico rumore a pernacchio scrauso. Almeno mettete come obbligatorio per i guidatori "denti da latte gia tutti cambiati". Ah, usiamo criticare i nostri adolescenti, laggiu in Italia, ma gli americi si salvano perche per loro fortuna di adolescenti ne hanno tanti...ma vogliamo parlare dei cosidetti "red neck", colli rossi? i red neck, ovvero i bianchi poco scolarizzati e davvero piu' vicini nella scala evolutiva al lombrico che all'uomo. Da noi un ignorante sa che alcune cose fondamentali non si fanno; ruttare e scorreggiare in pubblico, mettere le dita nella presa della corrente, evitare di cavalcare la nonna per andare al lavoro. Ecco un red neck no, e nella sua ottusita' puo' diventare violento, e considerate che spesso ha almeno 5 o 6 armi da fuoco (ammesso che sia in grado di trovare il grilletto per sparare).
Ma vediamo brevemente altre differenze tra Usa e Italia:
-Galloni, libbre, piedi, miglia:
Ormai ragiono con quelli anziche i nostri tradizionali metri, eccetto per i piedi, calcolo totalmente inconcepibile per noi europei. Ah, la benzina costa 3 dollari al gallone (meta che da noi), e si lamentano. "Governo ladro" (cit. rosso qualunque)
Ah, una cosa che trovo fantastica, è l'assenza di benzinai: la benzina te la fai da solo, e la fai a pagare dentro, al tizio con davanti il vetro anti proiettile
-Conto corrente:
Esiste il conto checking, dove si emettono gli assegni e si pagano i conti. Il conto saving che fornisce un rendimento (generalmente) modesto. Io riesco costantemente a confondere e incasinare entrambi.
-Cibo:
Di quello ne ho gia parlato a sufficienza in precedenza. Vi dico solo che recentemente sono stati in un fast food hawaiano e ho mangiato un hamburger con l'ananas. Vi amo e odio allo stesso tempo, yankees del cazzo. La carne però è fantastica ovunque.
Vi ho gia parlato dell'insalta che avevo comprato che scade fra quasi un anno, comunque da evitare come la peste cio' che non e' organico oppure venduto da Wall mart. Chiaro, se volete evitare di diventare fosforescenti al buio. L'esempio migliore e' il latte fresco non organico, ha la lista degli ingredienti che contiene di tutto, tranne il latte.
-Televisione:
Ci sono programmi che mostrano autopsie oppure cornuti portati sul luogo dove il coniuge sta tradendo. Se non altro non ho ancora visto "spettacolarizzazione dell'ignoranza" come nel nostro Grande Fratello, che la gente continua a menzionare anziche ignorare.
-Violenza:
qui si puo' morire per strada perche' eri al momento sbagliato nel posto sbagliato. E se ti sparano in macchina perche' ti hanno scambiato per un gangester, il giornale locale ti dedichera' al massimo un trafiletto. "Not a big deal " come dicono qui.
Ce ne sarebbero delle altre, ma sono costretto a parlarvene la prossima volta per cause terze.

PS: la direzione vuole puntualizzare su una cosa. Qui sopra non trovate tutto cio che accade. Ci sono cose, che stanno o sono accadute, che non vengono scritte su questo blog, per semplice dignità morale. Una di queste, potrebbe essere la notte nella suite al 19esimo piano del Marriott in cui vidi l'essere umano farsi bestia. E anche allora la notte fu un bagno di sudore. Bene, ma non benissimo.

Sempre vostro,

P.M

lunedì 25 gennaio 2010

Pietro Mirandola e la sua sindrome di inizio decennio

Jan 25th, 2009
Anaheim, California
Giorno nr. 84

Se avete voglia di fare della facile ironia a basso costo, siete capitati al posto giusto nel momento giusto, perchè questo non è un buon momento per Pietro Mirandola.
E finora non sono cosi efficaci le passeggiate sulla spiaggia la mattina alle 6, tentando di trovare domande alle proprie risposte (no, non è un errore di battitura, io non sono come voi, io ho le risposte, devo solo trovare le rispettive domande).
Quando scegli di complicarmi la vita, affrontando gli Usa da solo a 19 anni anziche starmene col culo al caldo a casa, quasi 7 mesi fa, stravaccato seminudo nel divano bianco della mia veneranda leccando un ghiacciolo alla menta e fresco di diploma ottenuto con un 77 che alla snai era quotato 1 a 1000 come il Catanzaro in Champions League, pensavo di essere un po pazzo. E probabilmente lo ero di piu di quanto pensassi. Semplicemente avevo bisogno di mettere alla prova me stesso, con una nuova sfida. Mannaggia a me, alle mie manie di grandezza estive post-maturità, e ai ghiaccioli alla menta. Non è che nelle opzioni del "mettersi alla prova" ci fossero incluse anche vagare per le strade con un volto senza nome perche il mio passaporto e il mio portafoglio era stato rubato (ma questione gia superata), ne tantomeno l'ultima disgrazia capitata che ha animato i miei ultimi 5 giorni, ma che non puo essere rivelata per motivi di ordine pubblico, ma pazienza.
Il perchè le difficoltà maggiori siano arrivate al terzo mese anziche al primo, non chiedetelo a me, o forse si, ma non vi rispondo, perche come diceva l'Andreotti, certe cose non solo non bisogna dirle ma neanche confessarle a se stessi, per non lasciare tracce.
Detto questo, Pietro Mirandola fa spallucce delle ultime difficoltà: prima si è guardato allo specchio, si è dato uno schiaffo per scacciare le occhiaie, ha scandito un bel "vaffanculo", e ha cercato di aprire un sorrisone alquanto sforzato che sapeva piu di merda che di dopobarba. Non è menefreghismo, è il tentativo quasi riuscito di imersonificare lo spirito dionisiaco di cui parlava Nietzsche.
La verità è che certe esperienze se non le fai a 19 anni non le fai più.
3 mesi fa avevo serie difficoltà a farmi una bistecca, il mio inglese era alquanto deprecabile, e avevo seri dubbi sul fatto di riuscire a lavorare(ma non solo), in una lingua diversa. Probabilmente un giorno, quando sarò troppo vecchio anche per provare ad essere la parodia di me stesso, ringrazierò me e la mia sfacciataggine per non aver scelto il culo caldo, quella giornata di luglio.
Lo so che mi si può controbattere con "il pallone l'hai buttato di la tu e adesso lo vai a prendere tu", "al rogo l'eroe dei due mondi (cit.), ma tanto riusciro a potermi vantare di avercela fatta anche stavolta.
Escluso questo, l'evento principale dall'ultima volta che ho scritto è stato il Field Meeting, quattro giorni rinchiusi in un albergo californiano stile terroristi dell OAS nel romanzo di Forsyth. Unico assente zio Joe, che ha avuto la bella idea di spararsi in un piede cacciando. Tipi tranquilli, questi americani. Suite al 19esimo piano, tutti belli, ottimisti e speranzosi nel futuro nonostante il picco delle vendite. Contenti loro, siamo contenti tutti. Se poi continuano a pagarmi la camera, mi unisco anche volentieri ai festeggiamenti.
Non si preoccupano mai di nulla, poi però si lamentano se la benzina costa 3 dollari al gallone (non scervellati su google, semplicemente costa la metà rispetto noi).
Fino a 4 giorni fa sembravo anche dover anticipare il mio spostamento verso Texas/Georgia, ma era soltanto un passo allarme. Forse.
"Fra cento anni di tutto questo non parlerà piu nessuno"(cit.)
Sempre vostro (cosi dite),

P.M

martedì 12 gennaio 2010

Manuale metodo analitico di riconoscimento italiani all'estero piu amenità varie.

Jan 12th, 2010
Anaheim, California
Giorno nr. 71

Continua la mia guerra personale contro il popolo messicano. Forse dovrei dire "il nuovo popolo Californiano che avanza", dato che i cognomi piu frequenti qua sono Jimenez e Gutierrez, e ogni tanto quando mi sveglio la mattina temo di guardare fuori dalla finestra e di vedere Ciudad Juarez, anziche il sud di Los Angeles. Temo che le due cose quasi coincidano. Ad ogni modo, si, gli stessi che mi hanno rubato il detersivo in lavanderia due mesi fa, gli stessi che mi hanno rubato portafoglio e passaporto dopo natale (anche se a dir la veirtà glieli ho messi su un piatto d'argento), gli stessi che urlano e sbraitano nel bel mezzo della notte (probabilmente per fare concorrenza alle pale di elicotteri nel cielo), gli stessi che vengono in palestra...in jeans, gli stessi che si schiantano contro le palme di notte e poi tu arrivi in ritardo in ufficio perche trovi la strada chiusa la mattina, gli stessi che attraversano la strada con quella deprecabile camminata tambureggiante e quel vestiario scrauso, nel tentativo di copiare lo stile americano, tentativo che fallisce ancora prima di cominciare. E nel bel mezzo delle striscie pedonali (che non esistono in America, ma facciamo finta di si), la tua spalla sbatte contro la loro. E ogni sguardo sbagliato fomenta l'ira.
E quel tanfo di certi quartieri. Ecco, di messicano salvo soltanto il cibo (guacamole, jalapeno e compagnia cantante), giusto un paio di colleghe, o una e mezza, e se mi date almeno tre buoni motivi salvo anche Eduardo Najera.
Ecco, caro Californiano, no ma stavolta parlo a te, Californiano bianco, quello vero, diretto discendente dei cowboys del far West: se sei costretto a togliere l'apertura automatica alle automobili, a mettere i benzinai dietro vetri antriproiettili e che ognuno si arrangi a farsela da solo, forse non è colpa solo del vento del Pacifico e delle tasse, di Obama che ammazza le mosche durante le interviste, di Joakim Noah che si rolla un altro spino in quel di Chicago o Erica Campbell che gonfia banane a mazzi da sei. Io l'ho buttata li, tu riflettici su.
Ma son soltanto punti di vista. Il genere umano si affida troppo alle proprie sensazioni. L'uomo crede di nascere e morire solo, ad esempio. Ma riflettendo bene, può gia essere considerato un eccesso di compagnia. Ok, l'intervento "Giochi intelligenti per bambini deficienti, il quarto d'ora filosofico", ve lo risparmio per la prossima puntata.
Ora passiamo alla mia, di razza.
Quando negli Usa scoprono che uno e' italiano immancabilmente ti dicono dove sono stati in Italia o dove vorrebbero andare ma non possono a causa del dollaro debole. Spesso hanno un nonno siciliano, che sospetto sia sempre lo stesso che ha girato e socializzava molto e bene. L'ultimo che me l'ha detto non l'ho piu rivisto, perche il giorno dopo c'è stato il "Giorno dello Sciacallo", con taglio dei costi e licenziamenti. Quindi badate bene, il prossimo che viene a domandarmi se è piu bella Venezia e Firenze, inizi a fare gli scatoloni (vedi battuta su Bob Beck, intervento precedente), perche porto piu sfiga di Fulvio Fognini con un gatto nero in braccio.
I miei viaggi in 3 continenti mi hanno insegnato a distinguere gli italiani bendato. Vestiario che negli Usa sarebbe considerato da medio-alta borghesia, faccia da tacchino freddo e barba leggermente trascurata ma che non si vede a causa del viso un po scuro mediterraneo. Occhiali immancabili. Di marca, se no si opta per le lenti. Uniche due frasi, che si sentono negli aeroporti di tutto il mondo, pronunciate dagli italiano finche sono dietro di te che aspettano in coda, e non comprendono come argomento organo sessuale femminile o problemi difensivi della Juve, sono "Cazzo fra una settimana c'ho l'esame all'uni e sono ancora a Los Angeles", oppure "L'anno prossimo mi iscrivo al Grande Fratello". Ma ecco allora che scatta la seconda fase di analisi:
Il comportamento sociale.
L'Italiano si sa, si ritiene geniale e creativo. Quindi non prende mai in considerazione una visita guidata, ma spesso preferisce la tecnica di visita della citta' detta "a cazzo". In sostanza si prepara con una lettura veloce in aereo della guida Michelin, e poi una volta sul posto ne ignora completemante i suggerimenti per seguire l'ispirazione del momento. Ne consegue che l'unico italiano che trovi in California lo incontri sempre in posti dove un turista sano di mente non dovrebbe mai essere (tipo Compton, dove rischi la pelle a camminare per strada) ed ha quindi giustamente la faccia preoccupata.
Ma cio' che ad un occhio attento fa esclamare italiano! e' di sicuro l'approccio alla coda. Cioe' se osservate il soggetto (o i soggetti) vi sono sostanzialmente due approcci al problema dell'attesa.
Il primo e' detto ristrutturante. Il metodo ristrutturante della coda prevede la trasformazione della stessa in un mucchio. Infatti invece di mettersi dopo l'ultima persona in coda, l'italiano ci si affianchera' rendendone cosi' incerto l'ordine. Il metodo ristrutturante e' particolarmente efficace se applicato in gruppo, poiche' l'italico metodo e' in grado di mandare in crisi anche la piu' consolidata delle code, financo le mitiche di Disneyland.
Il secondo approccio e' detto ignorante o sostanziale, ed e' particolarmente efficace in solitaria o in coppia. Praticamente si ignora la coda e si va direttamente alla sostanza. Spesso l'italiano applica incoscientemente il metodo, nel senso che lo fa poiche' non immagina che per cose tipo un caffe' da Starbuck ci si debba mettere in coda invece del tradizionale assalto al bancone di un bar.
Bene, ma non benissimo.
Sempre vostro,

P.M

sabato 9 gennaio 2010

Cronache dal Far West

Jan 9th, 2009
Anaheim, California
Giorno nr. 68

Pre Scriptum: (se volete sapere come sono riuscito a complicarmi la vita questa volta, partite dalla riga 23, ma la direzione consiglia comunque di partire dalla 1, per meglio gustare l'aroma della mia sintassi)

Pre Scriptum 2: della serie "Sentii le campane suonare e mi accorsi che stavo arrivando in ritardo al mio funerale"

Quando il 15 Ottobre andai al Consolato Americano di Firenze per sottopormi all intervista per ottenere il permesso di soggiorno americano, fui sottoposto al metal detector prima di entrare, il mio zainetto fu requisito, e la persona che mi faceva compagnia riaccompagnata fuori.
Nella giornata di Venerdi sono stato al Consolato, stavolta Italiano, a Los Angeles (o meglio West Los Angeles altrimenti detta Santa Monica, gran bel posto), per "apply" (non mi viene il termine italiano) per un nuovo passaporto, dopo che il mio è stato rubato (vedi intervento precedente). Non ho trovato nessun metal detector all'entrata, sarei potuto entrare armato e far fuori tutti quanti, prendere il bottino e scappare (ommerda, troppi film). Appena entrato la prima cosa che ho sentito è stata una bella bestemmia in perfetto italiano di un tale a cui non concedevano non ricordo cosa, e mi sono immediatamente sentito a mio agio. Nelle mie narici all aroma di hamburger, tortillas e pneumatici delle strade californiane si è sostituito l'odore da..da...da non lo so, su questo ci devo pensare su. Gran bel porcile. Schiamazzi, urli, gente che imprecava. Si amici, per un quarto d'ora mi sono sentito a casa.
Bene, intanto ho scoperto che il nuovo passaporto costa, quindi, io rimango fermamente convinto che il dio che pregate non esista, ma se per caso esistesse, ditegli che mi deve 121 dollari.
Ma soprattutto, il report (traducibile con verbale?) che la polizia di Anaheim aveva fatto, tenendomi dietro a un vetro a distanza di sicurezza come un delinquente, e liquidandomi in 40 secondi con "è tutto", non andava bene. E con fierezza e furiosissimo sdegno ho imprecato pure io, come non facevo da tempo, dalla golden age della bassa veronese.
Quindi, su consiglio dell impiegata del consolato, mi sono diretto verso un'altra stazione di polizia (Santa Monica), per fare un altra denuncia e un altro verbale (il quale non sarebbe legale, ma tra italiani ci si consiglia cosi, e si parla con franchezza). E qui iniziarono i miei problemi.
Credevo di andare la e ottenere un verbale in cinque minuti, svignarmela e riportarlo al consolato, e tornare in ufficio immediatamente, ma evidentemente mi sbagliavo. Questa volta fui accolto senza vetri e senza diffidenze, e fui INTERROGATO. Ebbene si, l'agente Hunter (che credevo fosse l'uomo piu muscoloso del mondo prima di scoprire che indossava il giubbotto anti proiettili), mi tenette seduto su quella sedia di quel suo ufficio che piu che un ufficio di un poliziotto sembrava la suite del mio albergo di dubai, e mi fece ogni tipo di domanda. Tentai di guardare l'orologio ogni cinque minuti per mettergli fretta, ma il fatto è che non porto l'orologio. Tentai di sviarlo con "massi suvvia i soldi sono gia andati, la carta di credito rimpiazzata, ho solo bisogno di quel verbale di merda per il passaporto nuovo), ma il fatto è che dopo questa informazione si insospetti' un pelo, e fece la faccia del poliziotto americano che credevo esistesse solo nei film.
Dopo mezzora se ne usci anche con un "bene ora chiamiamo questo officier del tuo appartamento per interrogarlo". No ti prego, vai a cagare. Non è che gli stavo raccontando bugie, è che mi serviva solo quel fottuto verbale. L'ho ottenuto dopo qualche ora, l'ho portato al consolato, e sono tornato in ufficio, credendo di passare l'ultimo pomeriggio della settimana di lavoro tranquillamente. Mi sbagliavo ancora. Ehi aspettate amici, ultimamente mi sbaglio troppo spesso. Ah, aspettate soltano che mettano i miei dati nel Sistema, e si accorgano che avevo gia denunciato il fatto alla polizia di Anaheim, fra un paio di giorni immagino gia zio Hunter bussarmi alla porta, e spaccarmi i denti con un pugno (faccio notare che quel distretto, cioe West LA-Santa Monica, è la polizia di Los Angeles citta, cioe quella che vedete spaccare culi nei film).
Arrivo, pranzo veloce (w i californiani che fanno gli hamburger con pollo e avocado), entro in ufficio, e perdindirindina....mi sembrava di vedere qualche volto in meno. Boom. 7 licenziamenti. Taglio dei costi. Mi stavo infatti chiedendo perche zio Bob si stesse allontanado dall'ufficio con uno scatolone in mano, ma pensavo avesse definitivamente perso la sua sanità mentale. Tra essi, tra il mio stupore, zio Todd, Vice Presidente nonche mio Supervisor. Bene, ma non benissimo. Avevo gia preparato la mia relazione settimanale di questa settimana, e avevo appuntamento con lui alle 3 per esporla, ma alla mia domanda a zio Brian "cosa ne facciamo ora della mia review?", la sua risposta, che non è traducibile letteralmente in italiano ma potrebbe essere "ci ci grattiamo il deretano", è stata eloquente. Per quanto riguarda me, non cambierà niente, è solo che era proprio zio Todd che decideva il mio destino. Ora lo deciderà zio Brian, quindi starà a lui decidere se a maggio sarò spostato in Texas, Atlanta, o New York. Era talmente dispiaciuto zio Brian che l'uomo che gli stava davanti fosse stato licenziato, che mi ha invitato a cena, a casa sua, Aliso Viejo (altro posto straordinario in collina). Alla fine dopo aver aperto il frigo, abbiamo optato per il ristorante giapponese. Dal Far West è tutto, la linea torna allo studio.
Sempre vostro,

P.M

lunedì 4 gennaio 2010

Pietro Mirandola, un uomo nel mirino.

Jan 4th, 2010
Anaheim, Southern California
Giorno nr. 63

Tornato dalle vacanze natalizie passate tra la "patria dei nostri padri" (cit.) e il medio oriente, volevo regalarvi un ironico post di riflessione riguardo il Veneto-medio, bestia rara che ho avuto modo di osservare meglio e da vicino durante il mio soggiorno in padania, ma evidentemente, Pietro Mirandola ama troppo complicarsi la vita. Vi giuro che non lo faccio apposta, ma chiunque abbia creato la mia bambolina wodoo, vi prego cordialmente di rimetterla nella cassapanca. Iniziando dal tuttavia tranquillo viaggio aereo Monaco-Los Angeles, con quel gran pezzo di ragazza tedesca di fianco che per prima cosa, "attaccando bottone", ha messo le mani avanti dicendo di essere lesbica. Mi è passata la voglia di parlare, e da gran gentiluomo mi sono girato e mi sono messo a dormire. tie.
Arrivato nella tiepida California, quel genio di tassista, tal Garik Oganesian (non crediate me lo ricordi a memoria, ho il suo biglietto da visita), dall'Armenia, che appena ha saputo che ero io italiano ha attaccato un cd di Celentano, tra le mie bestemmie in 3 lingue, ha pensato bene di perdersi nel tragitto tra l'aeroporto e casa mia. 2 ore di girare a zonzo, 250 dollari di taxi poi ridotti a 130 dopo una lunga ed estenuante trattativa conclusa con successo, da grande uomo d'affari quale sono. Pensavo fosse la fine dell'ennesimo viaggio-incubo, invece, amici miei, era l inizio della fine.
Arrivato davanti alla porta di casa, con 3 valigie e ancora passaporto e portafoglio in mano, stavo pensando a come fosse cambiata e cresciuta Dubai rispetto a 2 anni fa, cosi come forse dirò lo stesso della California fra dieci anni. Soltanto il posto in cui sei cresciuto non cambia mai. Forse non si dovrebbe tornarci mai.
Ma torniamo a noi. Ho appoggiato la mia valigia, il borsone da tennis, zaino, portafoglio e passaporto per terra (che chissa perche li avevo ancora in mano, mannaggiaùdiavolo), cercando le chiavi dell'appartamento. Sono entrato, e perdindirindina, ho evidentemente tirato dentro tutto fuorche passaporto e portafoglio. Ohibo, sembra una barzelletta, ma ho dormito con il passaporto e il portafoglio sull'uscio di casa. Mi sembra inutile starvi a raccontare che il giorno dopo non c'erano piu, mi sembra inutile dirvi che nominai il mio nome invano ripetutamente. Mi sembra inutile anche dirvi che andai alla polizia. Si, la famosa polizia americana, che dopo avermi tenuto dietro un vetro a distanza di sicurezza come il peggiore dei delinquenti, mi ha soltanto fatto compilare un modulo e mi ha mandato via, dopo avermi fatto aspettare ore. alla mia frase "vorrei segnalarvi che non ho soldi perche erano tutti nel portafoglio insieme alla carta di credito, e il mio frigo è vuoto", mi è stato risposto che è un mio problema. Il mio portafoglio è stato ritrovato dall Officer del mio appartamento, ovviamente senza soldi e carta di credito, gia bloccata (0 dollari persi, per fortuna). Ma veniamo al dunque: il passaporto, con sopra il mio permesso di soggiorno, è sparito per sempre. Da ieri alle ore 11, io negli Stati Uniti d'America sono un volto senza nome. Per quanto riguarda il denaro, una buonanima di collega che ho chiamato mi ha prestato 60 dollari, nell'attesa che oggi in banca mi risbloccassero l'account. Ma per Pietro Mirandola farsi prestare dei soldi è la peggiore delle vergogne. Non ne ho speso neanche mezzo, e oggi alla riapertura del mio conto glieli ho restituiti tutti. Ieri sera ho cenato con dei fagioli, l'unica cosa che avevo nella credenza. Pensavo anche di avere del tonno, ma evidentemente l'avevo gia fatto fuori prima di partire a natale. Stamattina sono andato in ufficio, con una quantità di benzina nella macchina chiaramente insufficente, ma sono arrivato. Non chiedetemi come, perche non lo so io, e non lo sa neanche la mia Nissan Altima.
Non crediate che sia finito tutto qui. Il mio legale, cioe quello dell azienda in cui lavoro, che ha curato la burocrazia del mio Visto, è in crociera fino a Lunedi, mannaggia a lui bruttostrunzo. Ho mandato personalmente un mail all'ufficio immigrazione a Washington, avvisandoli che ridendo e scherzando mi hanno rubato il tutto, ma non vi sto qui a spiegare la loro risposta della minchia. Aspetto che il tizio torni dalla crociera, forse è meglio, per l'amor del dio in cui non credo.
Per quanto riguarda il consolato italiano a LA, a cui volevo dire che mi trovino un altro passaporto con le brutte o le cattive, non mi ha mai risposto oggi.
Si aspetta l'evolversi della situazione nei prossimi giorni, resta il fatto che se non mi sono cagato addosso stavolta, ma ho anche avuto il tempo di andare a fare due tiri a canestro nel playground del Westwood, probabilmente o ho definitivamente perso la mia sanità mentale, o sono una roccia. A dir la verità vivo da solo in un altro continente anche per questo (non per perdere la sanità mentale, ma l altra opzione).
Oggi la giornata d'ufficio fu al limite del paradisiaco. Come diceva quell'uomo discutibile, tal Marx, il lavoro nobilita l'uomo, e probabilmente gli fa anche dimenticare i problemi.
Detto questo, "fermate il mondo, voglio scendere" (cit).
Sempre vostro, forse,

P.M