domenica 11 aprile 2010

"Born to Survive", la nuova sfida

Apr 11th, 2010
Anaheim, California
Giorno nr. 162

Gran bello sport di merda, il baseball.
Martedi sera sono stato all'Angels Stadium, a vedere Anaheim-Minnesota con dei biglietti aziendali pagati un terzo di quanto pagai per la molto piu amata (per me) nba. Il mio giudizio è: boh. Si, boh. Giusto per non dare un giudizio negativo, anche se da allora ogni notte la passo dondolandomi sulla tavoletta del cesso come uno spastico, la bava alla bocca e la testa fra le mani a domandarmi perche in america è seguito da centinaia di milioni di persone. Tutto cio che ho visto è un ciccione che tentava di prendere una palla lanciata da un altro ciccione, e se per caso la prendeva (molte meno volte delle volte in cui ho sbadigliato), tutti gli altri ciccioni si agitavano correndo per il campo come tacchini impazziti.
Molto piu interessante il background che mi circondava: alla mia destra schierati i colleghi, i quali i primi cinque minuti hanno anche tentato di spiegarmi le regole (oltre a quelli principali che gia sapevo), ma dopo 5 minuti hanno deciso di tornare a concentrarsi sulla degustazione di birra, mentre alla mia sinistra....la donna di plastica. No, non mi sono portato la bambola gonfiabile allo stadio, razza di testaccie vuote che non siete altro. Avevo semplicemente un'avvenente tipica californiana col petto rigonfio di silicone. Anch'essa ha tentato di spiegarmi le regole, quando gli ho detto che ero li non perche mi piace il baseball, ma per aver qualcosa da scrivere nel paragrafo "Cultural Experience" della mia relazione settimanale per il mio supervisore. Mi stava raccontando anche qualcos'altro, ma non mi è entrata in testa neanche mezza parola. Il mio sguardo era fisso la in mezzo, dove si incrociano i seni, e il mondo tutto intorno è scomparso per 40 secondi, cosi come le voci e i rumori. Quali fantastiche visioni, hanno iniziato ad animare la mia mente malata: fruste, frustini, manette, pom-pom, lividi e implorazioni, lenzuolapregne di sangue, rumorose orgie su "carrozze trainate da ratti" (semiquote).....
Bene, torniamo a noi. Sarò schietto e duro, e lo ripeto una volta sola, quindi finite di domandarmelo su facebook. Domani si parte. Il mio lavoro in ufficio è finito, ora si viaggierà con i district managers attraverso gli Usa, fino a fine agosto. Parto per San Francisco, settimana seguente Phoenix (Arizona), poi tornerò qui per due settimane per partire ancora nel tour mortale: Las Vegas, Dallas (2 giorni di viaggio, quindi dovro fermarmi in New Mexico a dormire), Houston, New Orleans, Atlanta, Virginia, Orlando...e poi su, non ricordo precisamente, ma di sicuro Philadelphia, New Jersey, New York, Massachussets, Chicago..dove dovrò vendere la macchina, e da li volerò a Seattle, e dopo una settimana di nuovo qui per la settimana finale, dove riassumero la mia esperienza americana in un commovente discorso davanti ai colleghi.
Bene, figo, fantastico, bis....dove sta il problema, direte voi? Non ce, non esiste nessun problema, i quali sono invenzioni della mente (vedi intervento precedente per maggiori info), vorrei solo farvi presente che sarà tutto...in macchina...guidando a volte attraverso il deserto 10 ore al giorno, cambiando stato, hotel e collega ogni 5 giorni. Bene cosi.
Quando arrivai negli Usa il dubbio era se ce l'avrei fatta a lavorare e vivere da solo in un paese e in una lingua diversa. Ce la sto, o meglio, ce l'ho fatta. Ora si presenta questa nuova sfida. Se non ci rimetto la pelle, venendo accoltellato da qualcuno finche faccio jogging in qualche stradina della Louisiana, vincerò anche questa.
Uno dei fatti che mi piace di piu, è il mix culturale a cui mi sto sottoponendo. Ad agosto quando tornerò soltanto a causa del lavoro avrò conosciuto e lavorato circa con 150 persone diverse, lavoro escluso, penso di aver interagito, soltanto da ottobre a ora, con circa 30 razze diverse. Tra lavoro, tennis, vicini, sbornie hollywoodiane, o altro, ho conosciuto persone che vengono da Messico (troppi), Porto rico, Guatemala, Ecuador, Uruguay, Giappone, Cina, Corea, Filippine, Thailandia, Vietnam, Hong Kong, India, Pakistan, Olanda, Germania, Macedonia, Siria, Turchia, Armenia, Russia, Svezia, Portogallo, Peru, Indonesia. Italia...anche. Ah, anche Usa!
Anche per questo, da Settembre quando tornerò in patria continuerò ad abitare in citta. Per evitare di assorbire la mentalità campagnola, chiusa e retrograda.
Nel paese di Legnago, provincia di Vr, che alcuni di voi conosceranno, su un muro c'è una scritta, con una firma. La scritta dice "Chi va con lo zoppo impara a zoppicare". La firma, cari lettori, la conoscete tutti.
Sempre vostro,

P.M

4 commenti:

  1. Sti gran cazzi de baseball!!

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  2. Davvero hai un supervisore che controlla la tua Cultural Experience ???

    Lol !

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  3. E bravo il nostro Mirandola!!
    Cosa ti avevo detto su TOR? A meno CHI i tori dell'Illinois non combinino una delle loro (la serie con NJN dovrebbe essere conclusa), l'ottavo posto è vostro (di al Mahatma di fare del male al fottuto 23 from Ohio).
    Sempre tuo,
    Pecchio
    P.S. sto già fantasticando sull'anno accademico 2010/2011

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  4. Si, faccio una relazione settimanale che poi sottopongo al mio supervisor, divisa in cio che ho imparato sul lavoro e cultural experience
    fantastica pecchio fantastica....

    nel frattempo a San Francisco, dopo 6 ore e 30 di macchina, sono capitato in un bel hotel di merda

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